Affrontiamo i problemi ambientali e il cambiamento climatico riducendo le emissioni di CO₂, il consumo di energia, il prelievo di acqua e preservando gli habitat naturali e la loro biodiversità nelle aree circostanti gli stabilimenti.
L'estrazione delle materie prime - prima fase della produzione di cemento e aggregati - ha inevitabilmente un impatto sull'ambiente naturale e sociale circostante: la rimozione del suolo e i cambiamenti nella topografia dell'area possono influire sugli ecosistemi locali e sui bacini idrografici.
Minimizzare l'impatto ambientale è quindi una priorità fondamentale per Cementir per poter operare in modo sostenibile.
Il Gruppo estrae una parte importante del suo fabbisogno di materie prime da risorse proprie controllate (cave) adottando principi minerari responsabili e sostenibili per le sue operazioni di estrazione. Gli impatti possono essere trattati e mitigati con successo attraverso lo sviluppo e l'attuazione di un efficace piano di riabilitazione delle cave e di un piano di gestione della biodiversità, in particolare nelle aree ad alta biodiversità.
Nel 2024 il Gruppo Cementir ha valutato gli impatti, i rischi, e la resilienza del proprio modello di business in relazione alla biodiversità e agli ecosistemi, poichè le attività estrattive potrebbero avere un impatto significativo sulla biodiversità e sulla salute degli ecosistemi, a causa dello sconvolgimento dell’habitat, delle emissioni di polveri e, in alcune aree, delle risorse idriche.
Sebbene, data l'abbondanza e l’accessibilità delle materie prime, il Gruppo non abbia identificato preoccupazioni significative in termini di adattabilità del proprio modello di business, verrà effettuata nel 2025 un’analisi approfondita degli impatti sulle biodiversità includendo valutazioni ecologiche specifiche per ciascun sito di cava e i siti produttivi di proprietà del Gruppo. Questa analisi prenderà in considerazione:
● una crescente attenzione normativa alla protezione della biodiversità che potrebbe comportare requisiti più stringenti in materia di autorizzazioni, difficoltà nei rinnovi, e nelle proroghe dei permessi, nonché costi operativi più elevati;
● Il potenziale della “riconversione” della cava dopo l'estrazione per ripristinarne la biodiversità, a condizione che vengano implementati piani di recupero di alto livello;
● Collaborare con gli stakeholder comprese le comunità locali e i gruppi di conservazione per mitigare i rischi reputazionali, e migliorare la resilienza dell'intero ecosistema.
L’impegno del Gruppo si articola in tre fasi principali:
● Breve periodo: Analisi dei rischi e delle opportunità, dando priorità ai luoghi in base al loro potenziale impatto sulla biodiversità, garantendo il rispetto delle normative vigenti in materia di biodiversità e implementando inizialmente piani d’azione sulla biodiversità.
● Medio periodo: Allineamento delle operazioni di cava alle policy emergenti in materia di biodiversità, sulla base dei risultati dell'analisi dei rischi, e delle opportunità.
● Lungo periodo: Esecuzione della strategia e della Roadmap per il 2030
Gli esiti di tale indagine saranno integrati nell'analisi di Enterprise Risk Management che sarà completata nel 2025, con il coinvolgimento di stakeholder interni ed esterni, insieme ad esperti di biodiversità e alle comunità locali.
Cementir mira ad allineare il proprio modello di business e la propria strategia con il Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework, la strategia dell'UE per la biodiversità fino al 2030, e ai relativi obiettivi e traguardi globali e regionali.
La visione a lungo termine del Gruppo Cementir e gli obiettivi di sicurezza dei giacimenti minerari contribuiscono allo sviluppo di strategie più accurate e sostenibili, garantendo un approccio equilibrato e responsabile all'estrazione delle risorse e consentendo di seguire la gerarchia di mitigazione, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione.
L'Azienda è impegnata nell'esplorazione e nell'adozione di risorse alternative, un'azione che contribuisce in modo significativo alla riduzione delle emissioni di CO2, diminuisce la dipendenza dalle risorse naturali e conserva le riserve esistenti.
Questo approccio non solo mitiga la necessità di nuovi siti di estrazione, ma sottolinea anche l'impegno dell'azienda per una gestione innovativa e sostenibile delle risorse.
I nostri impegni
- Definire e implementare piani di riconversione per tutti i siti attivi.
- Raccomandazioni per il miglioramento della biodiversità da integrare nelle valutazioni di impatto ambientale o nei piani di riconversione per qualsiasi nuovo sito di estrazione.
- Valutazione di tutti i siti di estrazione e identificazione dei siti che hanno un alto valore di biodiversità.
- Definire e implementare di piani di gestione della biodiversità per tutti i siti ad alto valore di biodiversità.
Obiettivi
- Piano di riconversione in tutti i siti attivi entro il 2025: 100%.
- Valutazione del valore della biodiversità dei siti attivi entro il 2030: 100%.
- Valutazione del valore della biodiversità di tutti i siti e piano di gestione della biodiversità per tutti i siti ad alta biodiversità entro il 2030: 100%.
La gestione delle attività estrattive
Prima di decidere di acquisire e aprire una nuova cava sono attentamente studiati e pianificati gli aspetti di sicurezza, gli eventuali effetti sull’ambiente, sulla flora e sulla fauna e sulle risorse idriche. Valutiamo sempre anche gli eventuali impatti sociali ed i piani di recupero del territorio una volta concluse le operazioni in cava.
Il nostro obiettivo è sempre quello di minimizzare o eliminare qualsiasi potenziale impatto negativo che potrebbe verificarsi come conseguenza delle attività di estrazione, ma lavoriamo anche per incrementare i potenziali impatti positivi, ove possibile.
Parte del nostro lavoro rientra anche nella gestione dei rischi: analizziamo i rischi ambientali per garantire il rispetto delle normative vigenti e dei migliori standard ambientali e Best Available Technique (BAT) e ci coordiniamo affinché tutti i business del Gruppo operino con un sistema di gestione ambientale certificato.
Con le nostre attività di cava colleghiamo e diamo priorità a tre degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite con azioni specifiche.
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Il piano di riabilitazione delle cave
Le esigenze di utilizzo del territorio dopo la chiusura sono chiaramente valutate quando si avvia un piano di riabilitazione, anche se questo può evolvere nel corso della vita della cava, in modo da garantire che il sito sia lasciato in condizioni sicure e stabili come principio cardine.
Il piano di riabilitazione viene sviluppato insieme al piano minerario, prima dell'inizio delle attività estrattive, con una chiara serie di obiettivi e traguardi misurabili, che riflettano i requisiti legislativi (come massima priorità) e comprendano le considerazioni ambientali, comprese quelle relative alla biodiversità e al capitale naturale. Un adeguato adattamento del terreno è anche una garanzia per il successo delle attività di rivegetazione, con le quali è possibile recuperare la funzionalità dell'ecosistema.
Cementir Holding applica la riabilitazione progressiva come buona pratica, ove possibile, a seconda del tipo specifico di metodo di riabilitazione.
Diversi sono i progetti di riabilitazione che portiamo avanti con l’attenzione particolare al rispetto e ripristino della biodiversità, come quelli evidenziati di seguito.
Kudsk & Dahl, Danimarca
Kudsk & Dahl, società controllata da Cementir che produce aggregati in Danimarca, è profondamente impegnata a migliorare le biodiversità, e nelle attività di riconversione delle sue due cave di Nr. Hostrup, e Dybvad. Nel 2023, Kudsk & Dahl ha lanciato una Roadmap per la biodiversità, e la riabilitazione delle proprie cave diventando un pioniere nell'industria estrattiva danese.
Nel 2024, l’azienda ha continuato i suoi sforzi, operando la transizione per diverse macchine di estrazione di ghiaia dal diesel all'elettrico, riducendo in modo sostanziale le emissioni di CO2, il rumore e migliorando le condizioni di lavoro.
Inoltre, Kudsk & Dahl ha ospitato studenti delle scuole locali per una visita educativa, durante la quale hanno costruito nidi per uccelli, piantato semi e imparato sulla fauna ornitologica locale da un esperto di ornitologia.
CCB, Belgio
CCB, con la sua cava dismessa di Gaurain, la cava attiva di Clypot, e quella futura di Barry, è continuamente impegnata in iniziative volte a migliorare le biodiversità. Dopo il coinvolgimento nel progetto “Life in Quarries Projec", CCB sta avviando nuove iniziative finalizzate al raggiungimento degli stessi obiettivi. L'impegno va oltre il completamento del progetto, con un'attenzione particolare al mantenimento, e all'amplificazione delle azioni a favore delle biodiversità. Al termine del progetto, tutti gli impegni elencati nella carta sono legalmente inquadrati da un'esenzione delle specie protette concessa dalle autorità belghe.
Ogni anno, a partire dal 2022, viene redatta un report relazione annuale di riepilogo per elencare le azioni implementate, e pubblicare gli indicatori finalizzati al loro monitoraggio. Dal 2022, il Gruppo si trova nella fase post-life, ossia a impegnarsi nel lungo termine per mantenere le azioni in-life per un periodo di 15 anni.
La cava di ghiaia di Oksenvad è stata trasformata in un'area naturale ed è ora aperta al pubblico.
La gestione della biodiversità
Comprendiamo l'importanza delle cave per la biodiversità e la conservazione della natura. Una priorità fondamentale è proteggere e preservare gli ecosistemi e contribuire a ridurre la perdita di biodiversità durante il ciclo di vita di una cava attraverso una buona gestione del territorio, un'adeguata pianificazione delle attività di cava e il processo di riabilitazione.
Miriamo a sviluppare un piano di gestione della biodiversità per tutti i siti sensibili alla biodiversità e con un alto valore di biodiversità per mantenere o migliorare i valori di biodiversità durante le fasi operative e post-chiusura e per determinare i rischi e le opportunità prima dell'inizio dell'attività mineraria.
Per raggiungere questo obiettivo lavoriamo in collaborazione con stakeholder locali ed esperti esterni.
Progetti di riconversione delle cave, di rispetto per la biodiversità, ma anche di recupero del calore in eccesso per attività di teleriscaldamento.